Poi sono arrivate le ceramiche.
Forse è su queste che vorrei spendere poche parole. Perché mi hanno molto colpito e mi sembra che contengano la chiave per entrare nell’universo creativo di Monica.
Di recente, mentre ce le mostrava, mi ha detto che quando le chiedono di replicarne qualcuna, o di produrne delle serie, prova una sorta di imbarazzo, come una difficoltà, nel riprodurre i suoi stessi oggetti. Ed è qui, appunto, che mi sembra si trovi la chiave. Si tratta di oggetti molto diversi: ciotole, vasi, sottobicchieri, ma anche oggetti di difficile comprensione quanto all’uso, puri oggetti estetici, quasi sculture. Anzi, propriamente sculture.
Questa sua difficoltà nell’auto riprodurre i propri oggetti definisce Monica come artista. Un ceramista classico, infatti realizza oggetti formalmente e funzionalmente codificati, frutto di una tradizione spesso antica. Monica no, lei ogni volta inventa, produce oggetti classici e contemporaneamente nuovi, radicalmente moderni.
Ferdinando Scianna